Sabato 8 novembre, alle 10.30, sarà inaugurata la Pinacoteca mariana del Santuario, dove sarà custodita la “Deposizione di Cristo” del maestro del ‘400
Un nuovo spazio dedicato all’arte sacra arricchisce il patrimonio culturale e spirituale della città mariana. Sabato 8 novembre 2025, alle ore 10.30, nella Sala Marianna De Fusco del Santuario di Pompei (Piazzale Giovanni XXIII), sarà presentata la Pinacoteca mariana del Santuario.
L’evento, che unisce fede, arte e storia, in uno dei centri mondiali della spiritualità, segna una tappa significativa nella valorizzazione del patrimonio artistico del Santuario e sarà anche l’occasione per svelare al pubblico il capolavoro della “Deposizione di Cristo” di Andrea Mantegna, riportato, negli ultimi mesi, all’attenzione di studiosi e fedeli.
La scoperta, di eccezionale rilievo per la storia dell’arte, è il risultato della collaborazione tra i Musei Vaticani e il Santuario e del dialogo, reso concreto, tra fede, arte e cultura. L’opera, già documentata nel XVI secolo nella basilica napoletana di San Domenico Maggiore, era scomparsa dalle fonti storiche, sollevando dubbi finanche sulla sua effettiva esistenza oltre che sulla possibile attribuzione. In questo senso è stata importante anche la ricerca condotta da Stefano De Mieri, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha avuto l’intuizione dell’originalità della tela, la cui immagine era disponibile on line. In precedenza, infatti, il Santuario l’aveva inserita sul sito della Conferenza Episcopale Italiana che cataloga tutti i beni culturali ecclesiastici delle varie diocesi. Le analisi degli esperti e i recenti lavori di restauro non hanno, poi, più lasciato spazio ad alcuna incertezza: la “Deposizione di Cristo”, custodita nel Santuario di Pompei, è stata definitivamente attribuita al pittore veneto Andrea Mantegna, grande maestro rinascimentale nato a Isola di Carturo (Padova) nel 1431 e morto a Mantova il 13 settembre 1506. Dopo essere stata esposta nei Musei Vaticani, nella Sala XVII della Pinacoteca, in una mostra dal titolo “Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato” in questi giorni sarà nuovamente accolta in Santuario, per essere esposta, a partire da sabato 8 novembre, nella Pinacoteca della Basilica mariana.
Sabato 8 novembre apriranno i lavori Monsignor Tommaso Caputo, Arcivescovo Prelato di Pompei e Delegato Pontificio per il Santuario, e Suor Raffaella Petrini, F.S.E., Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Interverranno, poi, Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei; Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani; Lorenza D’Alessandro, restauratrice e docente dell’Università della Tuscia; Michele Varone, Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Santuario; e Carmine Tavarone, storico dell’arte.
A moderare l’incontro sarà Angelo Scelzo, Direttore de “Il Rosario e la Nuova Pompei”.
Al termine, i partecipanti potranno prendere parte all’inaugurazione e alla visita ufficiale della nuova Pinacoteca mariana, dove saranno custodite anche altre 12 opere, in un percorso artistico e spirituale che si snoda attraverso le immagini salienti della vita della Vergine.
Maria, in questo percorso museale, è colei che mostra al mondo il suo Bambino nella Natività, qui rappresentata da un quadro tanto modesto di qualità pittoriche quanto pieno di fede e attenzione per gli umili; è colei che guarda con ansia mista a timore suo Figlio nella Fuga in Egitto, copia egregia da Francesco Cozza; è Madre dolcissima nel dipinto ottocentesco raffigurante la Vergine con il Bambino; è Regina nella tela attribuita alla mano di Giovan Bernardino Azzolino del XVII secolo; è dispensatrice del Rosario nel dipinto di Vincenzo Diano del 1787; è Vergine tra i Santi nell’opera di gusto eclettico del secondo Seicento; è Madre, rappresentata sempre giovane, che mostra il Bambino, vivace e mobilissimo, nella tela vicina allo stile di Bartolomeo Cavarozzi, pittore di scuola romana della prima metà del Seicento.
Nella Deposizione di Cristo (1497 ca.) di Andrea Mantegna, nucleo e fulcro di tutta l’esposizione, esplode il dramma del dolore. L’angoscia inghiotte la figura della Madre, arretrata verso il fondo fin quasi a scomparire, ad essere annullata. Mantegna ritrae pochi personaggi, ognuno nella sua disperazione, sullo sfondo di un cielo alto e vasto che trascolora verso il crepuscolo, in un ambiente nel quale trovano perfetto equilibrio natura e classicità.
Maria è, infine, e in “principio”, Immacolata Concezione nella grande tela che data alla seconda metà del Seicento, opera della cerchia di Andrea Vaccaro.

